Se non ti fidi dei tuoi dipendenti violarne la privacy non è mai una buona idea

19 Aprile

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Il titolare di un’azienda, con il sospetto che una sua dipendente passasse informazioni riservate alla concorrenza, decide di monitorare il computer personale della commerciale finendo però nei guai. Tutto inizia quando l’imprenditore, dopo aver scoperto che qualcuno dell’azienda si era introdotto ripetutamente ed in modo abusivo nel suo portatile per carpire informazioni importanti, decide di “fare da sé”.

Era convinto che la sua ex commerciale avesse passato ai concorrenti la lista dei clienti principali, la distinta dei prezzi praticati e della scontistica. Questo però non potremo mai saperlo perché l’inchiesta della procura si è concentrata sul ruolo dell’imprenditore nell’accesso abusivo al sistema informatico della dipendente e nell’appropriazione indebita del pc portatile della lavoratrice. Infatti, l’ex dipendente dopo essersi accorta che il titolare la stava tenendo d’occhio decide di sporgere denuncia ai carabinieri, accusando il titolare di essersi appropriato del proprio pc portatile.
L’imprenditore ha dovuto versare alcune migliaia di euro all’ex commerciale perché, anziché procedere ai controlli in modo corretto predisponendo le corrette misure previste per legge, ha deciso di agire da solo, sbagliando.

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