Il Tribunale di Macerata ha stabilito che assumere personale strategico e altamente formato da un’azienda appartenente allo stesso settore affidandogli le stesse mansioni o mansioni assimilabili a quelle svolte nell’azienda di provenienza è concorrenza sleale.
I giudici di merito nella pronuncia hanno dunque aderito alla giurisprudenza maggioritaria formatasi sul punto, verificando che vi fossero tutti i requisiti affinché lo storno di dipendenti integrasse la concorrenza sleale.
In particolare la sottrazione dei lavoratori deve essere attuato dall'impresa concorrente con lo specifico scopo di danneggiare l'altrui azienda, tenendo conto di alcuni parametri: la quantità dei soggetti stornati, la portata dell'organizzazione complessiva dell'impresa concorrente, la posizione che i dipendenti stornati rivestivano all'interno dell'azienda concorrente, la scarsa fungibilità dei dipendenti e la rapidità dello storno. Se tali elementi non sono provati, il mero passaggio di collaboratori da un'impresa ad un'altra concorrente non può dirsi illecito. Il tribunale ha dunque condiviso le doglianze presentate da Luca Bertolami, ceo della pelletteria Tigamaro, azienda di Tolentino specializzata nella produzione di pelletteria conto terzi, che ha presentato un ricorso d’urgenza per bloccare la fuoriuscita dei suoi lavoratori. Il Sole24Ore definisce questa pratica: “Il Cherry picking è una tecnica utilizzata spesso tra aziende concorrenti per strappare (“raccogliere”) all’altra personale giovane, formato con competenze molto alte”.
“Una sentenza esemplare dalla quale io, che investo quotidianamente in formazione interna e innovazione industriale, mi sono sentito tutelato e ulteriormente motivato a spendermi per la tutela del saper-fare-artigiano” spiega Bortolami. L’azienda, infatti, è nota per avere al proprio interno un’Academy, riservata ai giovani che vogliono imparare l’arte della lavorazione delle pelli. Si tratta di una vera e propria accademia professionale e gratuita, inaugurata nel 2017.
Si tratta di una pronuncia certamente interessante in quanto, nel caso Tigamaro, la tutela inibitoria è stata accordata anche per le assunzioni già avvenute, manifestando un innovativo bilanciamento tra il diritto del lavoro e la libera iniziativa economica privata.