Cosa fanno i grandi ai tempi del Covid-19?

13 July

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La riorganizzazione imposta dall’emergenza ha costretto aziende e sindacati a ricorrere ad ogni mezzo possibile per minimizzare l’impatto sui lavoratori e sull’azienda, evitando, dove possibile, il ricorso alla cassa integrazione. Questo però ha portato ad una situazione di difficile gestione per il ritorno alla normalità, quindi, in alcuni casi, l’unica soluzione è stata la contrattazione aziendale. Alla Barilla per esempio, per i lavoratori che hanno utilizzato le proprie ferie e i permessi, l’aiuto arriverà dai colleghi stessi e dall’azienda. Grazie agli accordi sindacali, da un lato interviene l’azienda e dall’altro viene istituito un fondo ore di solidarietà per dare la possibilità a impiegati, quadri e dirigenti di donare ferie a quei lavoratori che hanno ferie in negativo da recuperare.

Roberto Rabaglia, direttore hr per la Regione Italia, racconta che “le persone che lavorano nelle fabbriche non si sono mai fermate e a loro è andato un ringraziamento molto forte e visibile anche dalla famiglia Barilla”. Chi lavora nei laboratori non ha potuto lavorare da casa e chi si occupa delle vendite non ha potuto svolgere il proprio lavoro in alcun modo, sia per ragioni di sicurezza sanitaria sia perché il nostro paese era bloccato. Angelo Paolella, della Flai Cgil nazionale, sottolinea che “Barilla ha fatto la scelta di non utilizzare gli aiuti di Stato”, un atto di solidarietà sia interna che verso il Paese stesso. L’azienda, infatti, ha integrato il 50% dei permessi e delle ferie con un accordo raggiunto a inizio maggio, ma questo non è bastato perché comunque ancora molti lavoratori erano in negativo con le ferie. I dipendenti allora hanno deciso di aiutarsi a vicenda e si è deciso di aprire un fondo di solidarietà dove sono state donate ore di permessi e ferie per consentire a chi era in negativo di recuperare. Proprio grazie a questa iniziativa si è permesso all’azienda di non utilizzare gli ammortizzatori sociali. In un momento come questo, in cui ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, Barilla e i suoi lavoratori hanno dato un grandissimo esempio.

Axa Italia punta sulla sicurezza e il benessere psicofisico dei dipendenti per prepararsi al rientro in azienda. Il Gruppo ha scelto di prolungare lo smart working almeno fino al 15 settembre, consentendo nel frattempo la riorganizzazione della vita familiare e la possibilità per l’azienda di adeguare le sedi per garantire il distanziamento grazie ad una nuova disposizione degli spazi aziendali.
L’azienda ha annunciato l’introduzione, su base volontaria, per tutti i circa 1800 dipendenti, di test sierologici, un’opportunità che riguarda anche i familiari eventualmente inclusi nella copertura sanitaria dei dipendenti.
In questa fase di lavoro da remoto, sia i dipendenti che gli agenti possono continuare ad usufruire di uno sportello di counselling virtuale, con esperti psicologi e di formazione a distanza con oltre 15.000 corsi gratuiti, lezioni di yoga e corsi di mindfulness.

Pirelli addirittura ha deciso, in tempi di Coronavirus, di mettere a punto dei laboratori online per i figli dei propri dipendenti, pratiche di mindfulness, corsi di yoga, pilates e uno sportello per aiutare i dipendenti impegnati nella cura di persone disabili o non autosufficienti. L’azienda ha cercato di supportare al meglio coloro che lavoravano da remoto con bambini a casa dalla scuola o familiari anziani o non autosufficienti da accudire. Infatti, per intrattenere i più piccoli la Pirelli ha messo a punto un programma che si chiama “Pirelli Smart Kids”. Per l’azienda il lavoro agile è destinato a diventare strutturale nei prossimi mesi e questo programma dovrebbe facilitare il lavoro in remoto dei genitori.

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